Le convulsioni neonatali triplicano il rischio di una crisi convulsiva remota dopo ictus ischemico perinatale
Sono stati determinati i tassi di incidenza e i fattori di rischio di convulsioni remote dopo ictus ischemico arterioso perinatale.
È stata identificata in modo retrospettivo una coorte basata sulla popolazione di bambini con ictus ischemico arterioso perinatale ( con presentazione in fase acuta o ritardata ) da un grande sistema sanitario della California del Nord.
E’ stata determinata l’incidenza e i fattori predittivi di una crisi convulsiva a distanza ( crisi non-provocata dopo il periodo neonatale, definito come 28 giorni di vita ) in base ad analisi di sopravvivenza.
E’ stata misurata la gravità dell’epilessia nei pazienti con epilessia attiva ( 1 crisi remota o più e trattamento anticonvulsivante di mantenimento ) all’ultimo follow-up.
Tra gli 87 bambini affetti da ictus perinatale, 40 ( 46% ) hanno avuto un attacco nel periodo neonatale.
Durante un follow-up mediano di 7.1 anni, 37 bambini hanno avuto 1 o più attacchi convulsivi remoti.
Il rischio di attacco remoto è stato più alto durante il primo anno di vita, con il 20% di incidenza cumulativa entro il primo anno di età, il 46% a 5 anni, e il 54% a 10 anni.
Le convulsioni neonatali hanno aumentato il rischio di una crisi a distanza ( hazard ratio, HR=2.8 ).
I bambini con convulsioni neonatali hanno avuto il 69% di incidenza cumulativa di attacco convulsivo a distanza a 10 anni di età.
Tra i 24 bambini con epilessia attiva alla fine del follow-up, 8 ( 33% ) avevano convulsioni mensili nonostante un anticonvulsivante e 7 ( 29% ) erano in cura con più di un anticonvulsivante.
In conclusione, le convulsioni remote e l’epilessia, compresa l'epilessia medicalmente refrattaria, sono comuni dopo l'ictus perinatale.
Le convulsioni neonatali sono associate a un rischio quasi 3 volte maggiore di convulsioni a distanza. ( Xagena2016 )
Fox CK et al, Neurology 2016; 86: 2179-2186
Neuro2016 Pedia2016